Verifica scritta su Quanta stella c'è nel cielo di Edith Bruck di Chiara Pozzato
Rispondi alle seguenti domande:
1) 1. Anna ed Eli sono due giovani, Entrambi vogliono vivere, e vogliono amare. Il fatto è che della vita e dell'amore hanno una visione differente. "Uomo tira giu e tira su i pantaloni, finito. La donna vuole sentimento" (pag. 12)
Eli é attratto solo dal corpo di Anita e la tratta come un giocattolo. Non gli interessano né cosa prova né i suoi pensieri dopo la sua terribile esperienza vissuta nei lager , infatti ad ogni suo tentativo di confidarsi viene fermata da un suo severo rimprovero. Anita invece spera di trovare in lui una persona con la quale possa parlare dell' orribile realtà da cui era appena scappata; molte persone vorrebbero dimenticarla tanto é stata tremenda, lei invece la vuole raccontare, come se volesse togliere un peso dal cuore e dai pensieri attraverso le parole Purtroppo Eli non è quel tipo di persona come poi scoprirà Anita che invece trova un bravo ascoltatore nel figlio di Monika: Robyka.
2. Parla della differenza fra Anita e la Zia, leggendo i seguenti brani dal libro: Una sera, nei mandarla a dormire, la zia le dice: "Buona notte. Dormi bene. E chiudi il cervellino a ogni pensiero" lo vorrei studiare", replica la nipote E Monika, troppo realisticamente: "Studiare? Non è tempo di studiare, Caso mai potrai seguire un corso di cucito gratuito, organizzati ovunque, anche qui dentro, da ebrei' (p. 50)
Anita ha il desiderio di imparare cose nuove come scrivere, forse per poter raccontare ciò che ha vissuto, ma Monika non è d'accordo: Magari non vuole perdere la sua "domestica" oppure non vuole che si esponga troppo al mondo dietro la porta di casa mettendo in pericolo la famiglia.
3. Chi é Roby (Robyka)? Anita gli dice tante parole e gli canta: "una cosa popolare vecchia, ungherese, versi lamenti scritti da qualche emigrante come me, senti che belli "Elmegyek, eìmegyek, hosszú útra megyek, j hosszú út poraból ktipenyeget veszek" (p. 65)
Robyka é il figlio di Monika e Aron con il quale Anita instaura un forte rapporto. La fanciulla scopre che il piccolo é un buon ascoltatore anche se piccolo, così gli racconta del suo passato con canzoni ungheresi e particolari episodi della sua vita passati con i suoi genitori. Ad ogni sua frase Roby le rispondeva con un sorriso e un battito di ciglia e Anita si sentiva subito compresa e amata.
4. In che modo è presente l'esperienza del lager nel romanzo?
L' esperienza del lager è presente nel romanzo attraverso i ricordi di Anita che cerca in tutti i modi di raccontare agli adulti intorno a sé; non trovando persone disposte ad ascoltare si rivolge al membro più piccolo della famiglia: Robyka. Con lui riesce ad esprimersi in modo più aperto e sicuro, pur essendo consapevole che le sue parole sarebbero rimaste per poco nella sua giovane mente.
5. Che cos'era la Cecoslovacchia?
La Cecoslovacchia era uno stato riformatosi nel 1945 dall' unione della Repubblica Ceca con la Repubblica Slovacca.
6. Parla del medico di Praga
Anita scopre di essere rimasta in cinta, ed Eli non ne vuole sapere nè di lei nè del bambino e la costringe ad abortire. L' unico medico che può aiutarla si trova a Praga, città che Anita desiderava tanto visitare. Da una parte era felice di andare in quel luogo così speciale per lei, dall' altra non voleva abortire. Arrivati in ospedale, il dottore capisce la situazione e il dolore che affliggono Anita, così fa allontanare Eli permettendole di scappare.
Svolgi il seguente tema
Come giudichi la scelta di Anita di non voler abortire il figlio avuto da Eli?
Io sarei molto combattuta: da una parte è suo figlio e non ha il diritto di privarlo della vita, dall' altra ha avuto il bambino da Eli, che si è dimostrato uno sfruttatore, un ingannatore di ragazzine, e solo il ricordo di tale persona mi farebbe rabbrividire, figuriamoci avere vicino il bambino frutto di una bugia d' amore!
Comunque apprezzo la sua scelta di tenere il figlio come un ricordo che farà parte della sua vita per sempre, anche se ogni volta che lo guarderà negli occhi o semplicemente lo accarezzerà un pensiero negativo le attraverserà la mente, insieme a quelli dei lager. Ora mi chiedo : È più dolorosa la memoria di un cuore infranto o di una libertà negata? So solo che Anita le teneva e le terrà entrambe con sé fino alla fine. Molte persone tendono a dimenticare o meglio ad eliminare certi ricordi, perché troppo brutti per essere rivissuti anche soltanto con il pensiero; Anita invece li fa coesistere nella sua mente, come se volesse ricordare, ma perché? Forse ha trovato qualcosa che l' ha fatta crescere in quelle esperienze? Oppure voleva semplicemente descrivere, far sapere ciò che ha vissuto, il dolore che ha provato? Le risposte si trovano nella Terra Promessa, cioè in Palestina, dove Anita ha scelto di andare alla fine di questo romanzo.
1) 1. Anna ed Eli sono due giovani, Entrambi vogliono vivere, e vogliono amare. Il fatto è che della vita e dell'amore hanno una visione differente. "Uomo tira giu e tira su i pantaloni, finito. La donna vuole sentimento" (pag. 12)
Eli é attratto solo dal corpo di Anita e la tratta come un giocattolo. Non gli interessano né cosa prova né i suoi pensieri dopo la sua terribile esperienza vissuta nei lager , infatti ad ogni suo tentativo di confidarsi viene fermata da un suo severo rimprovero. Anita invece spera di trovare in lui una persona con la quale possa parlare dell' orribile realtà da cui era appena scappata; molte persone vorrebbero dimenticarla tanto é stata tremenda, lei invece la vuole raccontare, come se volesse togliere un peso dal cuore e dai pensieri attraverso le parole Purtroppo Eli non è quel tipo di persona come poi scoprirà Anita che invece trova un bravo ascoltatore nel figlio di Monika: Robyka.
2. Parla della differenza fra Anita e la Zia, leggendo i seguenti brani dal libro: Una sera, nei mandarla a dormire, la zia le dice: "Buona notte. Dormi bene. E chiudi il cervellino a ogni pensiero" lo vorrei studiare", replica la nipote E Monika, troppo realisticamente: "Studiare? Non è tempo di studiare, Caso mai potrai seguire un corso di cucito gratuito, organizzati ovunque, anche qui dentro, da ebrei' (p. 50)
Anita ha il desiderio di imparare cose nuove come scrivere, forse per poter raccontare ciò che ha vissuto, ma Monika non è d'accordo: Magari non vuole perdere la sua "domestica" oppure non vuole che si esponga troppo al mondo dietro la porta di casa mettendo in pericolo la famiglia.
3. Chi é Roby (Robyka)? Anita gli dice tante parole e gli canta: "una cosa popolare vecchia, ungherese, versi lamenti scritti da qualche emigrante come me, senti che belli "Elmegyek, eìmegyek, hosszú útra megyek, j hosszú út poraból ktipenyeget veszek" (p. 65)
Robyka é il figlio di Monika e Aron con il quale Anita instaura un forte rapporto. La fanciulla scopre che il piccolo é un buon ascoltatore anche se piccolo, così gli racconta del suo passato con canzoni ungheresi e particolari episodi della sua vita passati con i suoi genitori. Ad ogni sua frase Roby le rispondeva con un sorriso e un battito di ciglia e Anita si sentiva subito compresa e amata.
4. In che modo è presente l'esperienza del lager nel romanzo?
L' esperienza del lager è presente nel romanzo attraverso i ricordi di Anita che cerca in tutti i modi di raccontare agli adulti intorno a sé; non trovando persone disposte ad ascoltare si rivolge al membro più piccolo della famiglia: Robyka. Con lui riesce ad esprimersi in modo più aperto e sicuro, pur essendo consapevole che le sue parole sarebbero rimaste per poco nella sua giovane mente.
5. Che cos'era la Cecoslovacchia?
La Cecoslovacchia era uno stato riformatosi nel 1945 dall' unione della Repubblica Ceca con la Repubblica Slovacca.
6. Parla del medico di Praga
Anita scopre di essere rimasta in cinta, ed Eli non ne vuole sapere nè di lei nè del bambino e la costringe ad abortire. L' unico medico che può aiutarla si trova a Praga, città che Anita desiderava tanto visitare. Da una parte era felice di andare in quel luogo così speciale per lei, dall' altra non voleva abortire. Arrivati in ospedale, il dottore capisce la situazione e il dolore che affliggono Anita, così fa allontanare Eli permettendole di scappare.
Come giudichi la scelta di Anita di non voler abortire il figlio avuto da Eli?
Io sarei molto combattuta: da una parte è suo figlio e non ha il diritto di privarlo della vita, dall' altra ha avuto il bambino da Eli, che si è dimostrato uno sfruttatore, un ingannatore di ragazzine, e solo il ricordo di tale persona mi farebbe rabbrividire, figuriamoci avere vicino il bambino frutto di una bugia d' amore!
Comunque apprezzo la sua scelta di tenere il figlio come un ricordo che farà parte della sua vita per sempre, anche se ogni volta che lo guarderà negli occhi o semplicemente lo accarezzerà un pensiero negativo le attraverserà la mente, insieme a quelli dei lager. Ora mi chiedo : È più dolorosa la memoria di un cuore infranto o di una libertà negata? So solo che Anita le teneva e le terrà entrambe con sé fino alla fine. Molte persone tendono a dimenticare o meglio ad eliminare certi ricordi, perché troppo brutti per essere rivissuti anche soltanto con il pensiero; Anita invece li fa coesistere nella sua mente, come se volesse ricordare, ma perché? Forse ha trovato qualcosa che l' ha fatta crescere in quelle esperienze? Oppure voleva semplicemente descrivere, far sapere ciò che ha vissuto, il dolore che ha provato? Le risposte si trovano nella Terra Promessa, cioè in Palestina, dove Anita ha scelto di andare alla fine di questo romanzo.
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