Inventa un racconto giallo - di Marco Rossi

Inventa un racconto giallo ambientato nell’antica Grecia, in cui l’investigatore è Aristotele e l’aiutante Stephanos – di Marco Rossi
Era il lontano 327 a.C; Aristotele e il suo fidato aiutante, Stephanos, erano appen tornati a casa, nemmeno il tempo di togliersi i soprabiti, che sentirono il nitrito dei cavalli. Erano due soldati su dei cavalli che erano giunti ad Atene per ordine dell’imperatore Macedone, Alessandro Magno. I soldati bussarono alla porta dei due investigatori, che li fecero accomodare. I soldati spiegarono ai due che la notte precedente dei ladri erano entrati nella reggia dell’imperatore, probabilmente con l’aiuto di una guardia, e avevano rubato Bucefalo, il suo cavallo, e che per smascherare i colpevoli sarebbe servito il loro aiuto. I due investigatori accettarono, salirono sui cavalli e si diressero verso Pella, residenza di Alessandro e antica capitale macedone.
Una volta giunti incontrarono l’imperatore che promise loro un cospicuo risarcimento se avessero trovato il cavallo. Allora i due si recarono nelle stalle, luogo dove era avvenuto il furto, dove trovarono un pugnale, che probabilmente era caduto da uno dei colpevoli con un incisione sul manico con scritto gs. Gs era il marchio di fabbrica di uno dei più famosi fabbri della macedonia, Gaius Sotrex. Aristotele e Stephanos si diressero dal fabbro, lo interrogarono chiedendogli per chi avesse forgiato quel pugnale, e seppero che era stato fatto per Aemilius, uno delle più fidate guardie dell’imperatore.
I due investigatori si diressero con due guardie alla casa di Aemilius, con l’intenzione di arrestarlo,  però lo trovarono impiccato al soffitto. Esaminarono il corpo del defunto e notarono dei residui di oro. Solo una persona può stare a contatto con l’oro: ‘L’esattore delle tasse’. Allora andarono nella stanza dove vi erano tutti i beni dello stato, dove trovarono l’esattore, e lo arrestarono. Lui per non avere il massimo della pena, la pena di morte, decise di confessare l’omicidio di Aemilius e di rivelare dove si trovasse Bucefalo, cavallo di Alessandro Magno. I soldati fecero irruzione nella casetta di campagna indicata dall’esattore, dove trovarono il cavallo e tutti i colpevoli, che finirono in prigione.

Aristotele e Stephanos furono ringraziati dall’imperatore e come promesso, Alessandro diede loro 10000 drachme come ricompensa.

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