La classe 1^A a.s. 2014-15 un’esperienza indimenticabile.- di Francesco Giuseppe Ponti 2^A

Ho imparato a conoscere i miei compagni poco per volta, iniziando a distinguere quelli più  chiacchieroni da quelli tranquilli e quelli più vivaci dai riservati, notando a volte caratteri e personalità completamente diverse.
Se mi fermassi a pensare, i ricordi più belli di questo primo anno, sono senz’altro legati alle gite, anche molto diverse fra loro, ma collegate sempre da un preciso scopo didattico ed educativo. Per quanto riguarda la prima gita, non si può commentare se no con la parola magnifica. E’ stato, infatti, più di un bel pomeriggio trascorso insieme, in un posto in montagna  dove il paesaggio era suggestivo. Oltre a visitare quel luogo stupendo, che ci ha permesso di fare lunghe passeggiate nei boschi, quel pomeriggio ci ha aiutati a conoscerci fra di noi, ma soprattutto a “fare gruppo”, rinforzando un po’ di più i nostri legami, una cosa importantissima per poter iniziare bene un nuovo percorso scolastico e di vita.
A distanza di tempo abbiamo fatto una nuova esperienza che per noi era una seconda gita, ma lo scopo questa volta non era più quella di fare gruppo, ma conoscere e visitare una comunità. Per prepararci bene e farci comprendere soprattutto il valore costruttivo di questa visita guidata, il nostro professore di italiano ci aveva suggerito di leggere il libro di don Claudio Burgio, che trattava proprio delle situazioni difficili, a volte anche con dinamiche familiari complicate nelle quali questi ragazzi della comunità sono stati coinvolti per tanti motivi.
 Durante la visita abbiamo conosciuto i ragazzi e insieme a loro abbiamo pulito un salone. Abbiamo avuto, inoltre, occasione di ascoltare l’emozionante testimonianza di Vincenzo Andraous che svolgeva un servizio presso la comunità. Questa esperienza mi ha toccato molto dentro e mi ha fatto riflettere tantissimo, pensando che a volte ci si lamenta di cose inutili, quando ci sono ragazzi meno fortunati di noi che sono costretti ad affrontare situazioni spiacevoli per poter sopravvivere. Sicuramente ognuno di noi si sarà posto la domanda se si sta bene in carcere o in comunità….Io penso che nella sfortuna questi ragazzi sono stati fortunati ad incontrare persone come don Claudio Burgio, che li ama e li accetta per quelli che sono e li aiuta ad uscire da questo tunnel. Credo che sia proprio bello e importante che vengono offerte delle possibilità migliori a questi ragazzi, che per diverse cause hanno sbagliato, ma in fondo hanno una gran voglia di cambiare la loro vita.
Un’altra esperienza positiva è stata la visita all’EXPO Milano2015….Anche qui prima di svolgere l’uscita didattica, in classe ne abbiamo discusso durante le ore di geografia, nelle quali abbiamo imparato a riconoscere la struttura, i lavori che vi sono dietro, la storia e a riconoscere inoltre la bellezza complessiva dei padiglioni. Questa gita è stata bella perché ci siamo rilassati un po’ dopo un anno di scuola, anche se il mese di maggio poi è stato un po’ pesante tra verifiche e paure varie .
“Verba volant, scripta manent” è una citazione che ho sentito molte volte durante il corso di quest’anno e dice, che “ le parole volano, gli scritti restano.” Quindi spero che in queste poche righe che ho scritto, bastino come ringraziamento per un anno stupendo, carico di tante emozioni, e non vedo altre parole per concludere se non con un “ grazie” a tutti i professori per il sostegno, la fiducia che ci hanno dimostrato e l’incoraggiamento ad andare avanti sempre, nonostante le difficoltà e infine un saluto anche ai miei compagni per le tante situazioni affrontate insieme.

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